Animali e “Animaliers” nella scultura italiana tra Neoclassicismo e Novecento

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Titolo: Animali e "Animaliers" nella scultura italiana tra Neoclassicismo e Novecento

Autore: Alfonso Panzetta

Editore: Edizioni Fioranna

Luogo di pubblicazione: Napoli

ISBN: 9788897630425

Pagine: 432

Dimensioni: 24x28

Peso: 2,4 kg

Illustrazioni: colori, b/n

Legatura: brossura

Data di pubblicazione: 22 ottobre 2020

Collana: Arti Plastiche e Scultura

Lingua: Italiano

Disponibilità: sì

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In Italia, già a partire dagli ultimi decenni del Settecento, grazie alla presenza dei modelli di riferimento, l’attenzione per la raffigurazione animalista è tale che molti scultori iniziano a dedicarsi a questo genere artistico, coniugando la terribilità della scultura antica con la forza dei modelli cinquecenteschi. Da questo momento, il genere animalista nella scultura italiana è sempre presente e persistente per tutto il corso del secolo XIX, seguendo in parallelo le ricerche naturaliste e romantiche prima, e quelle realiste poi, con una linea di continuità creativa che prosegue vivacissima nella seconda metà del secolo e, ininterrotta, giunge al XX secolo risultando ancora oggi, nel contemporaneo, molto praticata dagli scultori italiani emergenti. Una inequivocabile attenzione al genere, certamente in contrasto con quanto sostenuto da tutta la critica francese - anche la più recente - secondo la quale la scultura animalier, «che non risulta praticata dagli italiani», nasce in Francia in epoca romantica a far capo dall’esposizione della «Tigre che divora un coccodrillo» di Antoine-Louis Barye al Salon parigino del 1831.

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L'autore: Alfonso Panzettanato nel 1958, docente all’Accademia di Belle Arti di Bologna e Coordinatore della Scuola di Restauro a ciclo Unico Quinquennale (DASLQ01) nella stessa istituzione. Specialista di scultura italiana dell’Ottocento e del Novecento e di Arti Applicate, è stato nominato nella Commissione per l’acquisto di opere d’arte per le collezioni della Camera dei Deputati alla XII e alla XIII Quadriennale di Roma (1996 e 1999) e alla XLVII e XLVIII Biennale di Venezia (1997 e 1999).

Per un decennio è stato direttore del Museo Civico “Il Cassero per la Scultura Italiana” di Montevarchi (Arezzo). In oltre trent’anni di lavoro dedicato all’arte plastica ha pubblicato numerose monografie e cataloghi generali, allestendo mostre antologiche e retrospettive su artisti attivi negli ultimi due secoli, sempre con un occhio attento al riconoscimento della qualità anche nella scultura iconica contemporanea. Con il Nuovo Dizionario degli Scultori Italiani dell’Ottocento e del primo Novecento. Da Antonio Canova ad Arturo Martini (ADARTE, 2003), ha vinto un Premio per la Cultura per l’anno 2004 della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Per la casa editrice Fioranna ha pubblicato: Gemito e la scultura a Napoli tra Otto e Novecento, a cura di D. Esposito e A. Panzetta, catalogo della mostra di Montevarchi, 2012; Sculture da ridere. Da Ariano Cecioni a Quinto Ghermandi. Tra Otto e Novecento un secolo di caricatura e satira nella scultura italiana, a cura di A. Panzetta, catalogo della mostra di Montevarchi e Bologna, 2013. 

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